Prima di tutto,
ChatGPT ha fornito i numeri vincenti della lotteria Powerball a una signora della Virginia, negli Stati Uniti.
La sua storia si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, più che altro per la decisione di donare l’intera vincita di centocinquantamila dollari in beneficenza.
Aggiungiamo che, dopo uno sforzo di sviluppo che deve essere stato ingente, OpenAI ha annunciato che finalmente ChatGPT obbedirà a una eventuale richiesta di
limitare nelle sue risposte l’uso dei trattini lunghi, gli em dash.
Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso.
— Vasco Rossi
Dovrei approfondire ma non posso trattenermi: ho trovato traccia di una estensione di LibreOffice che
introduce microvariazioni nella resa grafica delle lettere in un testo Il font resta sempre quello, l’aspetto è complessivamente uguale, ma ogni carattere è leggermente diverso nel su ripetersi. Un po’ come in una stampa a caratteri mobili su carta.
La bellezza di questa cosa è sconsiderata e spero che un’investigaziine mi porterà a qualcosa di interessante, nonostante la traccia sia vecchiotta. Perché la traccia stessa merita un quarto d’ora di attenzione, sotto forma di un numero de Il Covile di dieci anni fa.
Vengo da una pesante sconfitta contro un libro di scuola del quale attivare l’edizione digitale.
Prima un sistema di registrazione assurdo: si registra il genitore che poi provvede a registrare il minore. Una famiglia, due account, per un libro. In caso di gemelli o genitori separati, o fratelli che ereditano lo stesso libro, non so che possa succedere.
Il genitore dichiara un indirizzo e-mail su cui arriva la conferma della registrazione. Il minore dichiara un indirizzo e-mail su cui arrivano le notifiche di sblocco dei libri digitali. Molte scuole hanno adottato Microsoft 365 o Google Workspace e dotato ogni studente di una casella di posta. Alla quale, comprensibilmente, per motivi di sicurezza possono solo scrivere utenze interne alla scuola.
Questo è un argomento offtopic, peraltro di valore storico, culturale e di costume: per la prima volta in duecentosessantatotto anni, oggi la Zecca americana
non conierà centesimi. Non lo farà mai più.
Produrre un penny costa quattro volte il suo valore e farlo è diventato antieconomico. Ne circolano trecento miliardi, di cui la gran parte inutilizzati, fermi in salvadanai o cassetti di cose vecchie.
Liberarsene non è propriamente banale, perché le questioni legate a regolamenti e metodi di pagamento, in una federazione di cinquanta Stati, sono complesse.
Guarda tu le coincidenze, pochi giorni dopo l’annuncio della
nuova app Affinity gratuita con un account Canva, mi sono ritrovato con un piccolo lavoretto di impaginazione. Niente di difficile, ma comprensivo di stampa su carta. Occasione perfetta per testare l’acqua.
Passato l’impatto più superficiale, il voto è medio/alto. Con tutta onestà, InDesign è evidentemente superiore praticamente in ogni ambito. In tutta franchezza, è una domanda che tanti pongono e ha una risposta irritante: non si possono veramente confrontare un programma gratuito e uno da centinaia di euro l’anno. Nel caso di Affinity, il famigerato rapporto prestazioni/prezzo ha il denominatore a zero; non si può calcolare.
Il progetto di lavoro al kernel di Linux
esamina la possibilità di abilitare le estensioni di Microsoft al linguaggio C e il post potrebbe chiudersi qui.
Adottano, estendono, estinguono e nonostante le apparenze, niente è mai veramente cambiato.
Come già spiegato più volte, certo Microsoft non può certo uccidere Linux (una volta, per l’azienda,
cancro della proprietà intellettuale, prima che l’articolo relativo venisse inspiegabilmente
cancellato) come gli sarebbe piaciuto poter fare tanti anni fa.
All’inizio pare un racconto da pensionato che sviluppa negli anni un interesse per la cantieristica.
Poi si capisce che è un tutorial di data science applicata sul campo, mascherato come se fosse una ricerca di dati da liceale alle prese con la tesina.
Diventa infine chiaro che si tratta di Dr. Drang determinato a scoprire se è vero che
a Chicago non nevica più come una volta. Con nonchalance, roteando editor, linguaggi statistici, Python,
Pandas, fogli calcolo e script a mo’ di giocoliere di strada che si esercita al parco.
Per fare affermazioni straordinarie occorrono informazioni straordinarie, ovvero dati fuori dall’ordinario.
Vale per esempio quando sentenziamo sulla
durata delle unità di memoria (oramai hard disk vuol dire un pezzo della categoria, non più tutto) per averne vissute in prima persona qualcuna. Fossero anche dieci, o cento, che cosa possono dirci su miliardi di modelli in uso?
E così le batterie. Ci sono i saggi che hanno la soluzione. Di volta in volta bisogna tenere la batteria tra l’ottanta e il venti, oppure scaricare completamente, oppure non farlo, oppure.
Il problema dei rilasci annuali del software di sistema è che non si riesce mai a sbobinarli completamente e certe funzioni, oscure ma importanti, finiscono trascurate perché quando arriva il loro momento è anche ora di una nuova versione che si riappropria dell’attenzione già ottenuta.
Parlo naturalmente (non troppo) della funzione di
verifica della chiave di cifratura di un contatto in Messaggi. Tradotto: le conversazioni in Messaggi sono cifrate e nessuno può ascoltarle dall’esterno. Perà esistono attacchi sofisticati con i quali una persona ostile può cercare di impersonare un contatto legittimo allo scopo di fare danni.
Sono sul divano a scrivere su iPad e mi viene in mente che vorrei proprio modificare una certa pagina Html che risiede sul mio serverino Linode e così mi chiedo: ma ci sarà un modo di scrivere con emacs su un server remoto?
Sì che c’è. Semplicemente, il comando di apertura del file comincia con /ssh: e costituisce l’unica magia necessaria: poi servono ovviamente il login e il percorso per arrivare al file, cose scontate.