Ci sono gli orologi da polso che riconoscono le cadute (a brevissimo anche le collisioni in auto) e forniscono un servizio di chiamata di emergenza.
Poi ci sono gli altri, che a leggere le istruzioni parrebbero avere lo schermo dedicato agli accidenti e uno può cadere come gli pare senza il disturbo di dover anche smentire la notizia.
(Grazie Sasha!).

La ragione per fare tardi stanotte è che Federico Viticci ha pubblicato la sua
recensione di iOS 16, che è obbligatoria praticamente quanto quelle di Mac OS X scritte
ai tempi di John Siracusa.
Domani notte ci sarà da preparare la sessione di
Dungeons & Dragons su
Roll20.
Venerdì notte, dopo avere giocato a D&D, imperdibile il baseball su
TV+.
Di giorno si vive la vita, di notte si vivono i sogni.
L’idea di
un archivio online dedicato ai pensieri di Steve Jobs mi sembra doverosa, stimolante, promettente. Come per tutti i grandi, aiuta a preservarne la memoria e poi anche a sviluppare qualcosa di nuovo e persino superiore. Per una figura come Jobs, con aspetti controversi e non sempre pienamente pubblici, è poi importante che vi sia un punto di riferimento utile per valutare correttamente l’imprenditore che fu con una prospettiva storica.
Una delle reazioni all’indomani dell’
evento di presentazione di iPhone 14 è stata quella sui prezzi della nuova gamma, più alti che l’anno scorso, in modo anche significativo.
In questo spazio ha commentato Carolus, in modo molto centrato e condivisibile:
Tutto straordinario ma: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”, per citare un vecchio stalinista come Henry Ford. Con i prezzi attuali, per noi europei i “computer for the rest of us”, diventeranno sempre più un ricordo, soprattutto quelli da tasca, almeno nella gamma più alta. C’è la guerra, la pandemia, l’inflazione, la svalutazione. Potrei proseguire con un elenco degno delle scuse di John Belushi a Carrie Fisher o di un food blogger molto noto che fa il politico a tempo perso, eppure dispiace. L’unicità di iOS è impareggiabile e sarà difficile rinunciare a tutte le piccole coccole di un sistema che sembra progettato davvero per chi lo usa e non per chi deve vendere qualcosa, o qualcuno.
Una immagine tendenziosa dell’ultima assemblea dei
Copernicani.

Passato il momento professionalità-al-lavoro, si è fatto il punto su quanto fatto nel 2022 finora, che cosa ci aspetta, lo stato dell’associazione e in che direzioni muoversi.
Come in tutte le associazioni, ci sono cose che funzionano molto bene, altre meno bene, perplessità, certezze, simpatie, antipatie, solo che diversamente da una assemblea di condominio escono risultati.
Dopo che
ho scritto Sono curioso di vedere come faranno a copiarla su Android, questa funzione, giustamente macmomo ha approfondito:
Rispetto all’aiuto via satellite, qualche giorno fa leggevo
questo.
Sbaglio o è la stessa cosa?
La risposta a questa domanda dovrebbe essere sì o no e non sono riuscito a formularla.
Wired è categorica quanto lacunosa nei link alle fonti. In settembre 2021 (un anno fa!) un rumor sul social cinese Weibo affermava che
i Mate 50 Huawei avrebbero supportato comunicazione satellitare e che Apple non sarebbe stata pronta.
Credo di sapere che la musica sia una combinazione organizzata di melodia, armonia e ritmo, quando il rumore è invece disordine se non loro assenza.
Lo scrive bene
Jason Snell su Six Colors a proposito delle
novità presentate da Apple assieme a iPhone 14.
Dynamic Island è un chiaro promemoria dei limiti dei rumor che emergono dalla catena di produzione hardware di Apple. Tutti coloro che hanno riportato forma e dimensione dei fori nello schermo di iPhone 14 avevano assolutamente ragione; eppure non hanno visto una foresta, ma solo alberi. I fori erano solo l’inizio della storia.
Non trovo più il tweet dove l’ho letto e mi dispiace, perché merita l’attribuzione, comunque watch Series 8 è per chi non vuole morire e watch Ultra è per gli altri.
Presentano iPhone 14, i superesperti fanno spallucce, disquisiscono degli spigoli di watch e naturalmente commentano l’ennesimo rendering buttato lì da qualcuno che sa niente di Apple e invece sa modellare tridimensionale. Il rendering di watch Ultra, invece, non l’ho proprio visto, chissà come mai.
Voci fuori dal coro non ne esistono. O meglio, stanno in un coro diverso ma non se accorgono.
Le voci fuori dalla bolla invece sono individuabili con chiarezza; sono persone che non seguo e che non conosco neanche via rete, ma arrivo comunque a leggere nonostante non abbia alcuna intenzione di farlo, né abbia esplicitamente cercato questi contenuti. La bolla in questo caso è la mia, in tutti gli altri è quella di ciascuno.
Da consegnare alla piccola storia di questa estate la presenza di due autentici pezzi da museo di Apple nella dotazione del
Museo della Scienza Príncipe Felipe


Ammetto che su uno dei due ho dovuto pensarci anche un attimo, prima che venisse alla mente il suo nome.