E così il 23 maggio
non ci sarà il rientro generale per tre giorni a settimana negli uffici di Apple.
Delle
avvisaglie della situazione si è parlato. Se vogliamo parlarne per luoghi comuni, il genio non rientra nella lampada, niente sarà più come prima, la frittata è fatta; se preferiamo fare un discorso vagamente intelligente, il lavoro in ufficio è come il libro su carta: ci accompagna da secoli e ha numerosi vantaggi, ma non è più e non potrà mai più essere l’unico modo possibile di lavorare (leggere). Perché ha anche svantaggi e perché finora ha dominato in quanto nessuno aveva tirato fuori alternative migliori.
Normalmente arrivo sui compleanni il giorno dopo e oggi invece il giorno prima, perché ho avuto una esperienza fortunata (purtroppo riservata) con
Wolfram|Alpha a livello di ambiente scolastico.
Wolfram|Alpha compie esattamente tredici anni domani e si tratta di un compleanno significativo, perché secondo i suoi fondatori questa dovrebbe essere l’età giusta per approcciarlo, ovviamente sotto la guida degli insegnanti, da parte dei ragazzi.
È quello che succede già da un po’ nell’ambito di un
esperimento in Estonia, che sembra dare buoni risultati. Il principio è liberare i ragazzi dal vincolo di imparare per forza tutte le procedure di calcolo e invece utilizzare quel tempo per avvicinarsi a settori della matematica che i ragazzi stessi hanno le capacità intellettuali per comprendere, ma arrivano a studiare normalmente molto più tardi per via del tempo passato a calcolare per lo più inutilmente, cosa che il calcolatore riesce a fare molto meglio e molto prima.
Dice, che bello l’editor di testo xyz che ti fa scrivere in Markdown e ti mostra in diretta la resa grafica del codice. Mica come
BBEdit, che ha l’anteprima di tutto, ma piuttosto rudimentale e non all’altezza di tutte le cose che si fanno oggi con
Markdown.
Vero, ma possiamo arrangiarci comunque con
BBStylish che mostra un’anteprima di Markdown assolutamente glamour e, non piacesse, totalmente personalizzabile in modo semplice. Il foglio stile contiene le istruzioni per cambiare le impostazioni e neanche serve saperne troppo di
Css, oltre al minimo sindacale.
Mi sono ritrovato in uno di quei thread surreali dove uno parte affermando non c’è una sola cosa che iPad faccia meglio di Mac. Riferito oltretutto principalmente a un MacBook.
Bisognerebbe trattenersi dal rispondere se non fosse uno di quei casi che rendono la reazione inarrestabile. Perché anche la persona più parziale del mondo dovrebbe semplicemente guardare un iPad, vedere che può ruotare lo schermo, constatare la presenza di una fotovideocamera dorsale, prendere atto della possibilità di uso sia con la tastiera sia senza tastiera… insomma, è fisicamente evidente che almeno qualcosa iPad la faccia per forza meglio di Mac. Se non altro, guardare una foto scattata in verticale, o girare un video e inserirlo in un documento.
Oggi c’è stato il primo vero caldo e con il vero caldo una parte di me torna diciottenne, quella che perde tempo, si guarda in giro e dà retta solo all’istinto. Perché a diciotto anni l’istinto ti fa fare cose che sono giuste anche quando sono sbagliate; per il resto sei uno sciocco che sopravvaluta clamorosamente la sua comprensione del mondo. Non che adesso, eh; però, qualche multiplo dopo, miei amici qualcosa del mondo lo hanno capito, almeno loro. A diciotto anni, neanche per errore.
La farò cortissima: MacStories
ha infine pubblicato i vincitori del suo concorso Automation April, di cui
abbiamo parlato in precedenza, ed è tutto da leggere, vuoi perché qualcosa può veramente tornare utile, vuoi perché il fatto artistico gioca un ruolo fondamentale: sono arrivate centinaia di proposte e ciascuna si è misurata con i vincoli della piattaforma, per spingere oltre il limite di quello che è possibile fare con i Comandi Rapidi. La cosa più bella che
ha dichiarato Federico Viticci è questa:
Era già abbastanza chiaro, pensando al
grande firewall cinese e al blocco russo che ha fatto
decollare l’adozione di software per collegarsi via Vpn e aggirare le censure.
La vera cartina di tornasole è stata tuttavia l’operazione militare speciale russa.
L’inizio dell’invasione è stato accompagnato da un attacco cibernetico russo che
ha bloccato decine di migliaia di modem e router Viasat, creando problemi in tutta Europa ma soprattutto mettendo in ginocchio la rete di comunicazione ucraina.
Alla fine si è realizzata la lungimirante previsione di Bill Gates:
iPod non poteva durare nel lungo termine. Infatti sono passati appena diciassette anni, letteralmente volati e Apple ha infine dismesso anche iPod touch, ultimo superstite della famiglia, che resta ufficialmente
in vendita fino a esaurimento scorte.
Apple avrebbe fatto meglio a dare retta a chi il mercato lo conosce bene e sa coltivare l’innovazione, più che mai a livello di elettronica di consumo rivolta a tutti.
Ho commesso un po’ di errori e usato un po’ troppa approssimazione nel
post sulla dipartita da Apple di Ian Goodfellow e forse è meglio riparare in un post diverso per non snaturare quello originale.
Goodfellow, prima di tutto, era in Apple
da aprile 2019 e non da quattro anni.
Zoë Schiffer non ha scritto un articolo ma
un tweet, che è stato ripreso da altri media aggiungendo dichiarazioni da personale Apple in forma anonima.
Scrivo questo post con
Runestone, un editor di testo recente che continua a non essere
BBEdit per iPad e che però rappresenta un miglioramento incrementale in varie direzioni verso la disponibilità di una app veramente ideale per un apparecchio diverso da Mac.
La categoria di editor di testo su iPad è particolarmente inflazionata e viene spontaneo filtrare con una certa severità le informazioni, dopo avere provato qualche programma e non avere trovato alcune novità che giustificasse una nuova esperienza. Runestone ha superato la prima scrematura grazie alla buona
recensione di Alex Guyot su MacStories, a cui rimando per una disamina capillare di quello che fa o non fa.