Si parla su KrebsOnSecurity di almeno trentamila organizzazioni, per centinaia di milioni di utenze individuali,
colpite dall’attacco di un gruppo di pirati informatici cinesi ai server di Exchange.
Dove l’attacco ha avuto successo, i pirati hanno installato una shell web che consente accesso indiscriminato ai server. Tra le organizzazioni vittime, leggo, si trovano ricercatori medici, studi legali, istituzioni scolastiche, fornitori dell’esercito, think tank e organizzazioni non governative.
KrebsOnSecurity parla degli Stati Uniti, ma l’attacco è avvenuto a livello globale e non ci sono dati relativi all’impatto che potrebbe avere avuto in tutto il mondo. Probabilmente bisogna aggiungere un ordine di grandezza alle cifre americane e magari neanche basta.
L’altroieri la mia tv ha perso un pezzo; mi ha informato che la app YouTube non è più supportata. È già successo e
se ne parla: la mia tv è quella di terza generazione, messa fuori produzione l’anno scorso dopo essere stata fortemente ribassata nel prezzo.
Se dura ancora un anno, cosa che accadrà certamente salvo problemi hardware, ne compirà dieci, essendo del 2012. Il fatto che manchi la app YouTube è dovuto alla cessazione di supporto da parte di Google.
Raramente mi trovo in sintonia con un articolo quanto invece lo sono con questa
veloce rassegna di Jason Snell sugli editor di testo per iPad.
C’è dentro tutto e nello spazio giusto: su iPad abbiamo buoni programmi, ma ancora nessuno che sia degno di diventare veramente quello di elezione, capace di farsi preferire a un
BBEdit ma anche “solo” a un
MarsEdit su Mac.
Se fanno bene Markdown, errano sul lato della sincronizzazione; se hanno uno splendido sistema di macro, sono deficitari nel supporto delle scorciatoie sulla tastiera fisica; se costano il giusto hanno ancora qualche bug di troppo; se hanno una colorazione ottimale della sintassi hanno una versione Mac deludente e così via.
Lo scorso anno Apple ha annunciato la transizione di Mac ai processori Arm e a tutti è apparso evidente lo spessore dell’operazione, piena di complicazioni, rischi e azzardi, con decine di miliardi di dollari sul tavolo.
Ma è niente in confronto a quello che sta succedendo con iOS 14.5, che fa chiedere alle app il permesso di tracciare chi hanno davanti anche quando lasciano il sito in cui si trovano.
La storia della nuvoletta con cui scompaiono gli elementi asportati dal Dock si è chiusa dopo vent’anni; Big Sur fa semplicemente svanire l’elemento.
Però la nuvoletta c’è stata e una storia ce l’ha, meno complicata e avvincente di altre del mondo Apple, non meno stimolante.
Racconta Tech Reflect che l’animazione, insolitamente rozza per lo standard di pulizia grafica che contraddistingueva l’interfaccia grafica Aqua del primo Mac OS X, era nient’altro che un bozzetto realizzato in forma provvisoria da un disegnatore.
Mi è capitato di tornare di recente sulla questione della conservazione dei media analogici e dei media digitali e
questo esempio mi pare perfetto per spiegare come devono funzionare le cose.
Anni fa ho creato un account a pagamento su
Happy Scribe, sistema di trascrizione automatica di audiovideo, creazione di sottotitoli e altro. L’ho usato una volta e poi l’ho dimenticato. Avevo bisogno di un transcript, il prezzo era un affarone, non ci ho pensato due volte; poi però non si è più ripresentata l’opportunità.
Anno 2021 ed ecco che in due settimane si ricreano altrettante necessità di trascrizione. Rientro in Happy Scribe metto al lavoro il sistema. Intanto curioso e scopro che il ventaglio dei servizi offerti è clamorosamente aumentato, così come il prezzo, raddoppiato rispetto a quello che ricordavo.
Se non avessi due figlie, ora che si vocifera del ritorno della zona arancione, comprerei di corsa
Geneforge 1 - Mutagen e mi dimenticherei la nozione di noia per un paio di mesi almeno.
Ma forse quasi quasi lo compro lo stesso e ci gioco con la figlia maggiore. Esercitarsi con l’inglese è necessario, servono storie ampie e piene di accadimenti per espandere gli spazi di attenzione e insegnare pazienza e metodo, all’inizio dei nostri
novanta giorni di Arcade abbiamo già trovato giochi straordinari, ma niente di epico o su vasta scala. Sono cresciuto con Il signore degli anelli, la fantascienza di Clarke, Atom Heart Mother dei Pink Floyd… qualcosa di epico ci vuole per forza.
Avendo saltato Catalina, sono stato per due anni senza pensare troppo agli aggiornamenti di sistema e non mi ricordavo più di quanto possano essere numerosi, specialmente nei primi mesi. Big Sur ha appena ricevuto l’aggiornamento .2.2,
il quinto dalla sua uscita, e questo la dice lunga sulla frequenza: grosso modo, è un riavvio al mese.
A seconda di come si sia lasciato Mac e delle sue impostazioni, i programmi potrebbero riaprirsi o meno e, in caso positivo, riaprire automaticamente i documenti che erano rimasti aperti, oppure no.
E se Apple, lanciata nel posizionamento come azienda che mette al primo posto la privacy degli utilizzatori, andasse oltre il blocco dei tracciamenti disonesti su Safari, per fornire
un’edizione di Mail capace di bloccare i pixel di tracciamento e anche
una Vpn per compiere in pace le operazioni che vogliamo restino confidenziali?
Sono due proposte di John Gruber, che mi trovano del tutto consenziente. Personalmente mi sforzo di inviare email solo Ascii, una cosa sempre più difficile per design. Mai come riceverne, comunque.