Mi ha scritto (in quanto già cliente, non per altro; è una newsletter) Cortis Clark, autore di Crossword Forge, programma che avevo comprato a suo tempo per creare enigmistica su Mac.
Clark ha venduto Crossword Forge e altri programmi attraverso la sua società Sol Robots, che però ha dovuto lasciare nel 2011 per un calo delle vendite, accettando lavori presso Apple e Google allo scopo di mettere insieme pranzo e cena.
Sono rimasto incuriosito da pCloud e ho provato a eseguire l’installazione completa. Ovviamente non manca l’opzione di invitare terzi a usare il servizio e, nel farlo, guadagnare gigabyte di archivio.
Non sono mai stato interessato a rastrellare gigabyte a qualsiasi prezzo né lo sono ora; sarebbe solo interessante, per curiosità e completezza, se uno di quanti leggono accettasse l’invito, con un clic sul link qui sopra.
Il tutto si inserisce in una riflessione che sto conducendo rispetto ai sistemi di archivio online che ho in uso.
Tutte le feste si porta via, tranne GarageBand, che è cresciuto fino a essere un piacere per chiunque si diletti nella musica e oggi compie quindici anni.
Lo segnala MacRumors, che aggiunge una suggestiva timeline delle evoluzioni principali del programma nel tempo.
Le mie doti di musicista sono scarsissime e GarageBand, quelle rare volte che ho tentato, mi ha sempre aiutato in modo semplice, intuitivo ed efficace, su qualsiasi apparecchio.
Mi è capitato di leggere altre reazioni all’annuncio della revisione al ribasso del fatturato Apple e ognuno ha le sue opinioni, vanno rispettate.
Un conto però sono le opinioni e un conto la deficienza, intesa alla lettera come mancanza di.
Da anni evito accuratamente le coperture di Apple scritte in italiano e il deficiente che mi hanno sottoposto casualmente conferma la bontà dell’impostazione nel tempo.
Il suo pezzo evidenzia nella prima riga come, a memoria, l’avviso di revisione al ribasso del fatturato non abbia precedenti per Apple.
Grande risalto all’ annuncio di Apple per cui le vendite di iPhone saranno ben sotto le previsioni originarie e posso capire che i miliardi di fatturato mancanti stimolino i polpastrelli. Eppure sembra che nessuno voglia veramente inquadrare la notizia nella sua giusta dimensione, men che meno Engadget quando titola Apple sa che l’epoca del cambio annuale di iPhone è finita.
Non è neanche mai iniziata. Lo scorso marzo Horace Dediu di Asymco aveva stimato la vita media di un apparecchio Apple in poco più di quattro anni, aggiungendo che due terzi di tutti gli apparecchi mai venduti da Apple erano in attività.
L’esposizione di Ikea utilizza spesso la sagoma di un computer per aggiungere verosimiglianza all’arredamento delle stanze-tipo.
La loro idea di un computer-tipo è un Mac, senza il minimo spazio per i dubbi.
La tavoletta-tipo, invece, è un concept astratto, simile a tutto, uguale a niente.
Fatico a credere che Ikea improvvisi sui dettagli o agisca a caso, specialmente nell’organizzare l’esposizione: è la loro fabbrica di vendite.
Mi chiedo quindi perché tanta concretezza nel riferirsi a Mac, per inseguire invece una immagine platonica di tavoletta.
Bisogna ricordare che si entra nel nuovo anno con l’addio agli acquisti su Cydia, l’app store del jailbreaking su iOS.
Non è l’addio a Cydia, che persiste; tuttavia non è più possibile acquistarvi software. Che pare il preludio a una successiva decisione più radicale, dato che le ragioni addotte sono principalmente costi e sicurezza.
Jay Saurik Freeman, il genio dietro Cydia, mantiene una piattaforma che è in perdita e lo è ancora di più se permette di acquistare.
Come viatico per il nuovo anno scelgo Macincloud, un Mac a disposizione nella Nuvola e anche con prezzi accessibili; esiste persino il piano a consumo, un dollaro l’ora con prepagate da trenta dollari.
Come idea mi ricorda la scelta di molti milanesi che hanno rinunciato all’auto di proprietà perché costa loro molto meno chiamare un taxi quando serve, o usare i servizi di condivisione. Come idea la capisco perfettamente, appena consigliata a una cara amica che purtroppo per lei usa Windows e vorrebbe pubblicare autonomamente un eBook su iTunes.
Si chiude un anno che, da questa parte della scrivania, ha portato problemi hardware, problemi con clienti, problemi logistici, problemi strategici, problemi pratici. Diciamo che se ne sono visti di migliori.
Eppure il bilancio faticoso e semi-insonne del 2018 è in gigantesco attivo per via dell’ arrivo della secondogenita, che domani spegnerà la prima candelina. Secondogenita che in parte è responsabile dell’andamento non brillantissimo dell’annata; di fatto non ha ancora regolarizzato il ritmo del sonno e questo, nell’ecosistema familiare, complica di molto la quotidianità lavorativa e no.
Immagina di impartire il comando vagrant up dentro una macchina virtuale creata da VirtualBox e scoprire che l’audio degli AirPods si degrada in modo inaccettabile.
Succede davvero: gli AirPods vanno in modalità audio bassa qualità a sedici chilohertz quando si fa partire una macchina virtuale.
Leggendo il post si scopre che la cosa avviene saltuariamente, magari una volta su dieci.
Leggendo i commenti, si apprende che capita con vari altri esemplari di cuffie e auricolari Bluetooth.