Non avrebbe senso parlare di Mac mini senza un contesto.
Venti anni fa lavoravo con un Mac desktop e un Mac portatile. Il portatile era fortemente penalizzato in dotazioni rispetto al desktop e aveva l’unico merito di essere, appunto, portatile.
Poi uscì (di produzione) Newton MessagePad, una macchina così avanti sui tempi che dovevo assolutamente averla prima che diventasse impossibile reperirla. Vendetti il portatile e lo sostituii con un Newton, che mi permetteva di produrre lavoro di pari qualità a una frazione di peso e ingombro.
Microsoft supera per poco tempo Apple come azienda più capitalizzata del mercato americano.
Succede.
Questo succede meno di frequente: il titolo originale contiene la parola briefly (brevemente, per poco tempo) mentre il link microsoft-overtakes-apple-as-most-valuable-us-company ne è privo.
Per chi sia appena pratico di sistemi di pubblicazione per il web, questo è indizio piuttosto chiaro che la parola briefly sia stata aggiunta successivamente. Il sorpasso infatti è durato pochissimo e alla chiusura dei mercati era già evaporato, lasciando Apple in vantaggio di ventisei miliardi su Microsoft.
(Anni fa girava attorno al Castello Sforzesco di Milano un innocuo svalvolato il cui mantra era La Chiesa ti uccide con l’onda. Il titolo è un piccolo omaggio).
Ho scritto un paio di pezzi su Thrive, di cui uno già pubblicato, che ruotano attorno al tema della trasformazione digitale. È la nuova parola d’ordine, il Grande Obiettivo delle aziende. Peccato che nessuno abbia veramente capito che significa. Al momento serve come scusa per vendere hardware e software o per tagliare i costi interni in modo cieco.
Quando ho iniziato a bloggare ho capito che non avrei voluto mai smettere e oramai sono quasi vent’anni.
Questa è la seconda ripresa dopo due pause importanti e sono lieto che si sia sempre trattato di cause di forza maggiore: combinati disposti di guasti hardware, pressing di casa e lavoro, mia incompetenza: se riesco a fare solo in un’ora qualcosa che a una persona normale richiede dieci minuti, tendo a non farlo.
Belle le polemiche a seguito della presentazione di watch Series 4 con la funzione di elettrocardiogramma, appunto di tracciato del battito cardiaco per via elettrica.
Non è piaciuto che Apple abbia chiaramente dichiarato fin dove arrivi il singolo elettrodo di watch: consente di individuare sintomi di fibrillazione atriale e solo quello. Solo è un eufemismo perché la fibrillazione atriale è pericolosetta e spesso inavvertita; rilevarla salva delle vite. Rilevarla bene salva dalle angosce inutili e watch è efficace nel 98 percento dei casi.
Non ci sarebbero il tempo e volendo nemmeno le condizioni. Però, mi nascondono una avventura testuale nella console JavaScript di Google.com e non ci provo?
Ci ho provato e sono arrivato in fondo.
È semplice, ci mancherebbe. Un divertissement da pausa caffè le cui ultime parole sono in effetti go back to work. Ciononostante, arrivare in fondo a un’avventura testuale, anche un’avventurina come questa, distende e tonifica l’animo.
(Apri Google.com, cerca text adventure, apri la console JavaScript del browser che deve essere di sicuro Chrome o forse anche Firefox, rispondi yes e inizia a giocare).
Mi scuso per l’autocitazione. È che ieri, quando scrivevo:
C’è gente che va in crisi di astinenza se la privi dei gigahertz, dei gigabyte, dei nomi di tecnologie e funzioni scelti apposta per farli sembrare importanti e per fare sembrare importante, soprattutto, chi li pronuncia.
Non immaginavo che oggi mi sarei ritrovato a leggere un articolo di questo tenore:
È tempo di un rinfresco e Surface Pro 6 arriva con Cpu Intel di ottava generazione unite a sedici gigabyte di Ram e un Ssd […].
Ripetuto alla nausea, la tecnologia che si realizza compiutamente solo quando diventa invisibile.
C’è gente che va in crisi di astinenza se la privi dei gigahertz, dei gigabyte, dei nomi di tecnologie e funzioni scelti apposta per farli sembrare importanti e per fare sembrare importante, soprattutto, chi li pronuncia.
Poi c’è il tempo presente. C’è iPhone Xs. Ho già sentito dire Non mi interessa, è solo una nuova fotocamera. Già, ma che nuova fotocamera?
Curiosa la notizia che a quasi tre anni di distanza dalla presentazione sia imminente il supporto di Magic Trackpad 2 da parte di Linux.
Ancora più curioso che lo si debba a un ingegnere di Google. Il mondo open va così.
Da notare soprattutto che, guardando questa pagina GitHub, si noti un buon numero di persone effettivamente interessate alla cosa. Non si tratta del virtuosismo fine a se stesso di un programmatore, ma aiuterà un po’ di gente.
Di ritorno da TedX Modena, sono di passaggio dalla biblioteca di Arese, nell’area metropolitana di Milano. Seminario di illustrazione di libri per bambini.
Mi scuso per la pessima foto, scattata in condizioni di illuminazione impossibili e in fretta per non disturbare. Comunque, è un MacBook Pro.