Sembra incredibile, ma trovi gente a frotte che giustifica la vendita di una versione a 32 bit di Windows 10, a differenza dell’amministratore delegato di Backblaze.
Le cose funzionano, nessuno le tocca, diventano intoccabili perché nessuno sa più metterci mano. E vabbeh. Ma poi vai a comprare un sistema operativo moderno per usarlo a 32 bit. No; ti tieni il sistema operativo vecchio e ci fai funzionare le cose vecchie, se proprio.
Condivido il modus operandi di MacSparky, che volendo parlare del nuovo iPad Pro 10,5” si è limitato a linkare le due migliori recensioni attualmente in circolazione: Federico Viticci su MacStories e Rene Ritchie su iMore.
Pochi o forse nessuno ha maturato un’esperienza di uso professionale a tutto campo di iPad come Viticci, che oltretutto ha compiuto una scelta esistenziale e da due anni, parole sue, vive e lavora su un iPad Pro 12,9”, quello più grande, dove comunque le funzioni di affiancamento di app e multitasking riescono meglio che non su uno schermo come quello da 10,5”, migliorato rispetto al passato ma in ogni caso più piccolo.
C’è del metodo nella follia di chi ti accusa di essere un tifoso, un fanatico, un esagitato, uno con le fette di salame sugli occhi, incapace di una valutazione imparziale e tutto perché hai parlato bene di un prodotto, di una funzione, di un sistema, di un’azienda.
Conto che il prossimo congresso del partito iPad non è un computer perché non permette di programmare metta all’ordine del giorno la questione dell’aggiornamento della regola 2.5.2:
Le app progettate per insegnare, sviluppare o collaudare codice eseguibile possono, in circostanze limitate, scaricare codice purché esso non venga usato per altri scopi. Tali app devono rendere completamente visibile è modificabile da parte dell’utente il codice sorgente fornito.
Prima era vietato anche lo scaricamento di codice, anche sulle app a scopo education.
Mentre iOS si prepara ad accogliere unicamente le app a 64 bit e macOS lo seguirà a ruota, l’amministratore delegato di Backblaze, Brian Wilson, scrive una lettera aperta a Microsoft per ricordarle che 64 bit sono meglio di 32. Si può lavorare con più Ram, le opzioni di sicurezza sono più robuste, le architetture sono a prova di futuro.
Soprattutto, scrive Wilson, un ambiente a 64 permette di funzionare alle applicazioni ancora scritte a 32.
Horace Dediu di Asymco lo aveva già fatto a maggio: notare la correlazione elevata tra certe spese in conto capitale di Apple e la vendita di apparecchi.
Come notava, la correlazione si mantiene da dieci anni e fornisce un’ottima metrica per verificare e prevedere nel breve termine l’andamento di Apple. I dati sono di dominio pubblico, forniti dall’azienda una volta l’anno nella propria documentazione fiscale. Sono ampiamente affidabili; Tim Cook e compagnia dovrebbero rispondere di ogni falsificazione agli azionisti e magari pure ai giudici.
Altra conferma del fatto che gli annunci di Wwdc sono solo una frazione di quanto sarebbe stato annunciabile: 9to5Mac informa che gli AirPods si collegano automaticamente a una tv nella versione beta del nuovo tvOS.
Prima il collegamento era possibile ma manualmente: come dice il sito, certo non in modo rapido e indolore come ora.
Il che la dice lunga sulla centralità degli AirPods oltre che sugli annunci di Wwdc, durante i quali Tim Cook ha praticamente glissato su tvOS.
Ieri
scrivevo di come gli annunci di Wwdc siano stati inaspettatamente abbondanti nonostante di vari argomenti si fosse già parlato alla vigilia dell’evento.
Una analisi fin troppo frettolosa e svelta di Wwdc l’ho scritta su Apogeonline. Ho un problema su questa edizione perché richiederebbe una quindicina di post e non tutti brevi. Per la prima volta in tanti anni riguarderò ancora con attenzione il keynote.
Nelle ore successive alla presentazione le informazioni dovrebbero decantare e lasciare a galla il vero succo dell’evento. Il fatto è che Apple si è mossa con ampiezza anche inaspettata su una quantità di fronti notevole, riportando annunci hardware accanto a quelli software e mescolando le novità di superficie, a livello di interfaccia utente, con quelle profonde, infrastrutture di sistema e di rete (Messaggi con iCloud).
Ho pensato di scaricare
Untangled HD e poi ho letto fino in fondo la descrizione della app:
Questa app è integrata dal software Automated Content Recognition (“ACR”) di Alphonso, un servizio indipendente. Con il tuo permesso, accordato al momento di scaricare la app, il software ACR acquisisce brevi campioni di audio captati dal microfono del tuo apparecchio. L’accesso al microfono avviene solo previo consenso e i campioni di audio restano nell’apparecchio, però viene generato un loro hash che costituisce una “firma sonora”. Le firme sonore vengono confrontate con il contenuto commerciale proveniente dal televisore o da altre fonti video come set-top box, riproduttori di media, console di videogiochi. Se trova una corrispondenza, Alphonso può usare questa informazione per inviare al tuo apparecchio pubblicità più calibrata. Il software ACR esamina solo contenuto commerciale noto e non capisce conversazioni umane o altri suoni.