L’annuncio dei
nuovi MacBook Pro è rimarchevole per la sua capacità di suscitare ogni genere di reazioni negative. Tra le quali spicca l’accusa di AppleWorld.Today, a seguito della lettera di una lettrice cieca:
Apple ha fissato i prezzi dei nuovi MacBook Pro fuori portata da molti appartenenti alla comunità dei disabili.
L’argomento è che molti disabili, anche in possesso di talenti straordinari, sono disoccupati e quindi per loro un nuovo MacBook Pro costa troppo a causa dell’aumento di prezzo che è stato praticato.
I
nuovi MacBook Pro si venderanno oppure no? Michael Tsai ha prodotto una
pagina chilometrica di critiche dell’annuncio. La stragrande maggioranza di pensatori, esperti, soloni ha parere negativo. È dunque probabile che si venderanno bene.
La Touch Bar è veramente utile? Consiglio a tutti la lettura delle
pagine della documentazione per sviluppatori all’interno delle linee guida di progetto dell’interfaccia utente di macOS.
Tecniche di lettura della mente (dei critici e dei progettisti di Apple) per leggere il futuro. Funzionano meglio delle sparate acchiappaclic.
I
nuovi MacBook Pro sono i primi nella storia di Apple a
partire senza il caratteristico bong di apertura (che poi è cambiato diverse volte).
C’è anche un motivo: da spenti e chiusi, basta aprirli perché si accendano. Si comportano come ha sempre fatto un MacBook Pro in stop. E un MacBook Pro in stop che si risveglia, non fa rumore. In una sala riunioni affollata, o una biblioteca, o in casa mentre tutti dormono, fa la differenza.
Ho perso il conto delle reazioni, da Facebook in su, alle presentazioni dei nuovi MacBook Pro e del Surface Studio di Microsoft.
Sono stato sollecitato dall’amico
Jida sul tema del
sogno tecnologico, declinato in quello che si vorrebbe vedere da Apple, corrispondente o meno alla materialità degli annunci di prodotto.
Ci ho pensato.
Le mie soddisfazioni tecnologiche attuali arrivano da watch. Succede qualcosa, ti scrivono, ti contattano…? Lo sai con uno sguardo al polso, niente più.
E poi da iPad. Tralascio l’aspetto portatile; la sera a letto, di giorno sul divano, la mattina a fianco della colazione. Se serve fare qualcosa lo fai in un attimo; se serve leggere qualcosa, è leggero e comodo e veloce.
Apple ha
presentato i nuovi MacBook Pro e come prevedibile è partita la litania dei professionisti che si sentono abbandonati.
Se giocavi a
Zork ti capitava prima o poi di essere mangiato da un
grue per essere entrato in un posto buio senza una fonte di luce a disposizione.
Negli ultimi giorni una parte notevole di Internet è stata
messa in ginocchio da attacchi Distributed Denial of Service (DDoS): faccio in modo che il tuo sito riceva talmente tante richieste di accesso che non ce la fa e schianta. Poi tengo il livello di richieste più alto che posso, in modo che il sito rimanga irraggiungibile.
Si era appena tornati sulla faccenda delle tavolette Surface
fatte ingoiare al mondo del fooball americano a suon di dollari da Microsoft che arriva un contorno interessante.
Colin Kaepernick e Chip Kelly dei 49ers di San Francisco
hanno parlato pubblicamente dei loro problemi con Surface e questa sarebbe la notizia. Cioè la cosa meno interessante.
Molto meglio andare sulla
pagina di Slashdot che tratta la notizia e leggere i commenti. Cito solo qualcosa:
Nel Finder si trova una cartella con centoquattordici immagini e c’è un problema di file che non devono superare i quattro milioni di pixel totali.
Non i quattro megabyte: i quattro megapixel. Non è lo stesso.
Il programma che li deve trattare ha un problema se le immagini superano appunto i quattromila pixel; ma segnala solo le prime dieci che superano il limite e poi rimanda la questione all’operatore.
Il quale, essendo su un Mac, avvia una ricerca per numero totale di pixel. Una delle decine e decine di metriche che non appaiono immediatamente nella finestra di ricerca, ma ci sono e – come in questo caso – possono contare.