Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

27 feb 2016

Chissà chi lo sa

Il nostalgico ricorda ogni tanto di quando i Macintosh venivano venduti senza un manuale, o quando lo avevano ma al massimo serviva a un bimbo come rialzo per la seduta. (Perlomeno, lo diceva la pubblicità). Il contrasto con i tempi di oggi, dice il nostalgico, è lampante: certe funzioni non sono evidenti né intuitive.

25 feb 2016

Omaggio alla Catalogna

Oggi termina il Mobile World Congress edizione 2016, la fiera più surreale del mondo, dedicata a un mondo che deve il suo assetto odierno ad Apple, che vi svolge tuttora un ruolo di primissimo piano… e si guarda bene dal mettere piede a Barcellona, sede storica della manifestazione.

23 feb 2016

Per chi suona il timer

watch certamente non vende milioni e milioni di esemplari ogni mese come accade per iPhone. Peraltro, dati del trimestre di Natale, tre su cinque computer da polso venduti (esattamente il 63 percento) sarebbero watch, se Strategy Analytics ha lavorato bene e pubblica dati attendibili.

22 feb 2016

Il vecchio, il nuovo e Java

Ogni tanto commento che, nel terzo millennio, scrivere giochi di massa funzionanti su una sola piattaforma è indice di cattivo design. Un gradino sopra arriva la considerazione che anche scrivere scrivere giochi multipiattaforma con sistemi vecchi è cattivo design se hai cominciato oggi e necessità di rinnovamento se lo hai fatto molto tempo fa.

Runescape ricade nel secondo segmento. I suoi autori a Jagex sono partiti subito bene con il linguaggio Java, scelta che ha permesso loro di offrire il gioco su Mac, Windows e pure nel browser. Però sono partiti quindici anni fa (appena festeggiati) ed era un’altra epoca.

18 feb 2016

Leica Q e la crisi

Sono fuori tema e mi scuso: il tempo a disposizione per scrivere questo post se ne è andato a leggere la pazzesca recensione della Leica Q, usata durante un viaggio di sei mesi in Estremo Oriente. In abbinamento a un iPhone, ovvio.

So che nel 2016 sembra assurdo prendersi un’ora per leggere una recensione. Sembra. E per il resto rimando a considerazioni già fatte sulla crisi dell’editoria. Analisi così, su una rivista vecchio stile, sono state l’eccezione più che la regola, ammesso che siano mai comparse.