Un computer senza browser. È quello che sta per succedere, con watch, come nota brillantemente questo articolo su Medium.
Che cita una statistica da Flurry: l’86 percento del tempo passato su un apparecchio mobile riguarda le app e solo il 14 percento il browser. In diminuzione rispetto al 20 percento del 2013.
Chi potrebbe essere abbastanza pazzo da pensare a un futuro senza browser? La recente intervista a Tim Cook su Fast Company suggerisce una risposta:
Nella storia di Apple ci sono state numerose innovazioni e alcune hanno sconvolto i mercati, o cambiato la storia del mondo. Ma c’è stato un solo momento wow!, l’uscita di Macintosh. Neanche iPhone ha stravolto così potentemente lo status quo.
Quando si passa molto tempo davanti allo schermo, una delle cose che fanno la differenza è la scelta del carattere. Menlo per il Terminale ma Consolas su BBEdit, i monospaziati non sono tutti uguali e la scrittura fluisce più veloce o più a fatica. No, non è immaginazione. Palatino per Pages, mentre se appena c’è tempo si sostituisce Helvetica con Futura in Keynote.
Lo faccio di rado, solo quando merita. Il mio pezzo di oggi su Apogeonline merita, non perché sia bello o geniale ma perché riguarda tutti, anche chi non emette fatture. C’è di mezzo un modo di pensare e intendere il servizio pubblico.
Chiedo scusa per l’autoreferenzialità. Quando ci vuole, ci vuole.
Per la serie dettagli su cui non si fa abbastanza mente locale, se c’è una differenza significativa tra watch e la pletora di orologi più o meno smart già in giro sono le dimensioni.
La parola a Flavio. Tutto quello che va da grassetto a grassetto è suo.
Ho letto diversi tuoi articoli circa AppleScript ma non avevo mai approfondito il tema a fondo, vuoi per pigrizia, vuoi per mancanza di tempo.
A novembre del 2014 una lunga convalescenza mi ha costretto a casa per diverse settimane, e allora ho deciso di… lanciarmi.
L’idea nasce da una recensione di uno di quei termostati digitali “intelligenti” che controllano automaticamente il riscaldamento di casa sulla base di vari parametri.
Quando ho cominciato a tenere nota della durata delle batterie, mi immaginavo una regolarità piuttosto pronunciata. Invece domina la varianza.
Per capire la genesi di Superfish, rimando a
tre settimane fa. Lo sviluppo interessante è che Microsoft ha bloggato in modo molto dettagliato e interessante sull’eliminazione di Superfish dai computer in vendita.
Rob Griffiths, ex Macworld, ha meritoriamente compilato un foglio di calcolo con
tutte le varianti possibili di Watch.
C’è grande attenzione sulla durata della batteria di iWatch e credo che dipenda dall’attenzione che si è finito per porre sulla batteria di iPhone. Telefonate, foto, video, Internet, app, Bluetooth, push e alla fine l’energia non basta mai.