Storia a lieto fine quasi incredibile quella di
Rob Griffiths su Macworld.com, dove un iPhone resuscita a nuova vita dopo avere passato almeno cinque minuti sotto il pelo dell’acqua, appoggiato su un fondale melmoso a tre metri di profondità.
Davanti all’arrivo di qualcosa di unico e nuovo, ho la netta sensazione che crescerà e diventerà molto migliore di me.
Di questi giorni sono particolarmente sensibile a cose che nascono e ai conteggi. Contemporaneamente, per qualche giorno mi è richiesta la sintesi e i post potrebbero anche andare a singhiozzo. Ci scusiamo per il disagio eventualmente arrecato.
È nata Lidia.
Apple è come altre aziende, quando si tratta di farsi versare in testa una secchiata di acqua gelida. Lo ha fatto
Phil Schiller e lo ha fatto
Tim Cook, così come lo hanno fatto
Larry Page e Sergey Brin di Google,
Mark Zuckerberg di Facebook,
Dick Costolo di Twitter e
Satya Nadella di Microsoft.
È possibile che prima di Natale Apple annunci prodotti o linee di prodotto inedite e a questo scopo riporto alcuni estratti da un
post di John Gruber del 2006. Quasi un anno prima che arrivasse iPhone.
Notizia fondamentale per tutti quanti confrontano un iPhone con un Samsung e la buttano sul prezzo.
Il mondo continua a organizzarsi davanti a me perché io intervenga
ancora su stati-nazione e stati-corporazione.
Scrivevo quasi un mese fa di
rete stanca e citavo l’impossibilità di collegarsi al Wi-Fi di Ikea.
Era fine gennaio quando
cedevo la parola a Rossy KK, che raccontava dell’intersezione tra mondo Apple e mondo dei non vedenti.