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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

4 apr 2014

Mirare basso

Affascinante quanto difficile da seguire nei dettagli tecnici la descrizione della microarchitettura dei processori dentro iPhone 5s e iPad Air, preparata mirabilmente da AnandTech. Per i non tecnici, un paio di note rapide. La prima è che la microarchitettura precedente aveva il nome in codice Swift, svelto. Questa invece si chiama Cyclone e non c’è bisogno di tradurre. Anandtech mette in chiaro che i nomi in codice corrispondono anche a un salto di qualità nelle prestazioni, che le app neanche hanno iniziato a sfruttare pienamente.

3 apr 2014

Gioca senza moderazione

Per chi ricorda la scommessa simbolica fatta su iWork e AppleScript, posso sentirmi vicino alla vittoria. L’aggiornamento di ieri a Keynote, Numbers e Pages (grande soddisfazione nel vederlo per iOS, Mac e iCloud contemporaneamente; non sono nove programmi diversi, ma tre edizioni per programma) apporta decisi miglioramenti in ambito AppleScript a tutte e tre i programmi. Cosa ancora più importante, il dizionario appare in larga misura unificato. Se si considerano le funzioni base, è possibile scrivere un solo AppleScript che funziona allo stesso modo sull’una o l’altra applicazione semplicemente cambiando il nome della stessa.

1 apr 2014

Innovazione trasversale

Dal discorso di Steve Jobs sui camion e le automobili è chiaro che iPad costituisce la piattaforma del futuro. Amiamo i nostri Mac, i quali però diventeranno un oggetto per pochi operatori specializzati. L’umanità si rivolgerà a computer molto più semplici e snelli, nati per fare l’essenziale, esattamente come iPad. Come è passata dalla civiltà agricola, dove tutti avevano un furgone, a quella urbana, dove tutti guidano un’auto o un veicolo ancora più snello.

31 mar 2014

Il lavoro sporco

Ci sono dubbi e perplessità su che cosa significhi la scelta di Microsoft di pubblicare, alfine, Office per iPad. La spiegazione più chiara che ho trovato è quella di Jesper [Aggiornamento del 28 maggio 2020: purtroppo la pagina non è più in rete]. La rendo in italiano.

30 mar 2014

Pit stop

Nel 2004 comprai assieme a un socio un abbonamento lifetime (vitalizio) a TextDrive, un provider Internet che debuttava e, come accade negli Stati Uniti, per finanziarsi chiese al pubblico un investimento sulla fiducia. Spendemmo duecento dollari. Da allora la mia piattaforma di server web e di posta è stata TextDrive. Nel 2005 TextDrive è stata acquisita da Joyent con la garanzia di onorare tutti gli impegni, compresi quelli lifetime.