Se i Kraftwerk fossero ancora una forza creativa, spererei in un loro album intitolato Retrokomputing. E mi piacerebbe che in qualche modo celebrassero i tempi in cui era possibile ragionare sulla distribuzione del software via radio. Ma proprio radio.
Scrive Ars Technica che, per festeggiare il quarantesimo anniversario di Kontrabant 2, ieri sera una radio slovena ha trasmesso in modulazione di frequenza l’equivalente di cinquanta chilobyte di software codificati per stare su una audiocassetta per ZX Spectrum.
È poca la soddisfazione di non dover cambiare neanche una parola in quanto scritto ieri, visto che era veramente troppo facile.
Quello che nessuno aveva immaginato non è tanto l’arrivo di M4 o di Apple Pencil Pro, non sono i pezzi che contano. Conta l’insieme.
A un certo punto qualcuno ha detto senza M4 non si poteva avere questo iPad Pro. Ci voleva un system-on-chip capace di andare più veloce e nonostante questo consumare ancora meno.
Siamo a poche ore da un evento della durata di circa trentacinque minuti il cui logo e la cui, appunto, durata spiegano chiaramente che si parlerà di annunci relativi a iPad e ad Apple Pencil.
Sono ormai rassegnato a vedere comparire a cadenza regolare articoli che lamentano il fatto che iPad non sia diventato come Mac, non faccia quello che fa Mac, non abbia l’interfaccia Mac e così. L’ultimo della serie è Jason Snell, che titola iPad Pro non è più il futuro, quindi che cosa ci aspetta?
È il giorno di fare attenzione tutti a Brett Terpstra o, almeno, tutti quelli incuriositi dalla possibilità di vincere una licenza di BBEdit.
Terpstra ne mette in palio tre, tra quanti entro tre giorni e diciotto ore – mentre scrivo – avranno il fegato di lasciargli un full name e un indirizzo di posta funzionante.
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La storia della bandiera pirata issata da Steve Jobs e compagni in cima all’edificio in cui nella massima seclusione si lavorava al primo Macintosh è abbastanza nota, compreso il fatto che Jobs chiese di diseganarla a Susan Kare, autrice delle prime icone e responsabile dell’icona del tasto Comando, ancora oggi su tutte le tastiere fisiche prodotte dalla società.
Non era una bandiera pirata qualunque ma il teschio aveva una mela multicolore a bendargli l’occhio e bla bla bla.
Adoro Dr. Drang quando dà lezione di scripting e lo fa su un tema il più possibile banale e terra-terra, a sentirlo enunciare.
Il post più recente di questo tipo ruota attorno all’idea di sapere che giorno sarà, se oggi è martedì, tra x martedì.
Sciocco, no? Nondimeno, tra Keyboard Maestro, Terminale e Python, c’è una settimana di roba da imparare. O forse due? O tre?
Mentre proseguono i circenses attorno alla supposta intelligenza artificiale, Apple ottiene quatta quatta dalla Food and Drug Administration la certificazione della cronologia della fibrillazione atriale su Apple Watch come risorsa da usare negli studi clinici, attraverso l’inclusione della funzione nel programma Medical Device Developmente Tools.
In italiano, domani uno studio clinico potrebbe basarsi su dati relativi alla fibrillazione atriale provenienti da Apple Watch e avere piena valenza scientifica (in partenza; poi deve essere uno studio fatto bene, però la fonte dei dati non è contestabile).
Quale modo migliore per prepararsi alla prossima WWDC che spulciare un sito contenente tutte le sessioni erogate da Apple dall’edizione 2000 a oggi?
La risorsa è incredibile, quasi troppo bella per essere vera. Naturalmente tante sessioni, specie quelle di inizio secolo, bordeggiano pacificamente verso l’archeologia informatica e hanno valore al più nostalgico (che so, cose su WebObjects per esempio, per non parlare di FireWire). Se appena appena c’è un interesse verso i sistemi Apple che travalichi il semplice uso, un bookmark diventa imprescindibile.
Riassunto delle puntate precedenti: la Commissione Europa ha varato un Digital Market Act che impone un certo grado di apertura, secondo l’idea che ne ha la Commissione stessa, alle piattaforme che superano una certa soglia di diffusione e quindi si meritano il titolo di gatekeeper, giustamente popolarizzato a suo tempo da un film sulla caccia ai fantasmi.
È così che iOS, solo nel mercato europeo, è tenuto a consentire l’esistenza di app store alternativi installabili su iPhone.
Un sabato italiano, ma non qualunque: questo sabato, 4 maggio, si tiene LibreItaliaConf 2024.
È tutto aperto a chiunque, tutto gratis compreso il pranzo (a patto di preregistrarsi gratuitamente al link qui sopra), il programma è perfetto per scoprire LibreItalia e il software libero a qualunque livello.
Dalle 9 alle 17 in una location suggestiva come Monte San Vito, nelle vicinanze di Ancona.
Non si sono materializzate le sinergie su cui contavo e mi toccherà mancare; un colpo al cuore, dato che ho ascendenze anconetane e pure un appoggio non lontano.