Poco tempo fa si parlava di Google e dei suoi
quarantamila Mac con cui magicamente riesce a operare come un’azienda multimiliardaria.
Continuano intanto a succedere cose. La città di Monaco di Baviera ha impiegato dieci anni per
eliminare Windows dalla propria infrastruttura, con un risparmio di oltre dieci milioni di euro. Fatica che vale lo sforzo.
App Store per iOS ha superato il milione di app attive.
Uno software: Google ha mostrato come un browser di oggi possa tranquillamente
emulare un Amiga 500.
Il primo pensiero va a
iTunes U che, non avesse preceduto tutti nella distribuzione gratuita di insegnamento online, ci sarebbe andata vicina e rappresenta comunque la testimonianza più autorevole e significativa in materia: una delle eredità più preziose e meno appariscenti dell’era di Steve Jobs.
Mi arrabbio quando vedo la gente applicare regole di buonsenso in tutto il resto della vita e, giunta all’informatica, capovolgerle senza motivo.
Cambio di batterie in Magic Trackpad. Quelle precedenti – Duracell – sono durate 136 giorni, nel margine inferiore della media. A parte le batterie di serie all’acquisto, 70 giorni, e una coppia di ricaricabili, 74 giorni, solo un altro paio di Duracell è durata meno: 133 giorni.
Microsoft è l’azienda che fa gli strumenti per lavorare.
La prossima rivoluzione di Usb: un nuovo connettore, di nome Type-C.
In un negozio di giocattoli.
Pur di vendere, vale tutto.

iOS contiene una funzione di torcia elettrica (non schermo alla massima luminosità al solo scopo di fare luce, come le vecchie app, ma accensione del flash di bordo) che ha reso inutili le varie app prima nate per lo stesso scopo.
Il mito: Apple taglia fuori gli iPhone vecchi dagli aggiornamenti e non rende giustizia nel tempo all’investimento fatto dagli acquirenti di un nuovo iPhone.