iCloud è un meccanismo software sempre più complicato e per fortuna abbiamo The Eclectic Light Company – lettura sempre più raccomandata – a spiegare come cambiano le cose in proposito dentro Sonoma.
La lettura è raccomandata quanto la fonte perché fa luce su dinamiche che alla gran parte di noi risultano oscure fino a che ci sbattiamo contro in qualche momento della sincronizzazione, della copia, degli alias o altro.
Vengono anche citate un paio di app per visionare lo stato effettivo dei file in iCloud, fuori da quanto afferma ufficialmente il sistema.
Il formato di presentazione digitale messo a punto da Apple durante la pandemia ha dimostrato la sua flessibilità con un evento di soli trenta minuti, che avrebbero anche potuto essere tre: abbiamo messo M3 in MacBook Pro e iMac.
I ventisette minuti restanti sono serviti a introdurre l’argomento con un video iniziale simpatico ma diritto al punto, rispetto a quante cose si possano fare con un Mac, e all’illustrazione del divario esistente tra M3 e i due chip precedenti, nonché per forza di cose con il resto del mondo.
Secondo John Siracusa, il prossimo oceano blu di Apple sarà fornire batterie rimovibili.
Breve spiegazione. L’oceano blu è una suggestiva espressione di marketing per indicare una zona di mercato dove non ci sono concorrenti e l’acqua è limpida. L’oceano rosso, in contrasto, è dove si affollano tutti e il colore dell’acqua dipende dalle conseguenze dei conflitti che nascono.
Nintendo, afferma Siracusa, è una specialista di oceano blu. Il mondo dei videogiochi e delle console sembra saturo e loro si inventano la Wii, diversa da tutto il resto.
Il fatto che sempre più persone trascorrano ore a parlare con sedicente intelligenza artificiale fa pensare a qualcuno che il software abbia raggiunto la capacità di esprimersi di un essere umano.
A me fa pensare che tanta gente abbia perso la capacità di esprimersi verso il mondo esterno fino a ridursi a parlare con un computer. Almeno in un gioco di ruolo online incontri degli avatar altrui.
Semplice, efficace, al punto: Dr. Drang imposta nei Comandi rapidi l’apertura di una nuova nota da riempire sotto dettatura.
Oramai consiglio il suo blog a chi mi chiede un libro per imparare i Comandi rapidi. Non conosco nessuno con la stessa capacità di sintesi e di semplificazione della complessità.
C’è sempre anche uno scopo: in questo caso, dice Drang stesso, il risultato è molto più affidabile che usare Siri. Neanche fine a sé stesso.
Una rosa avrebbe lo stesso dolce profumo anche se si chiamasse in modo diverso, scrisse il Bardo.
Guai invece a cercare di configurare una Mi Smart Clock in dotazione a un parente a partire da Google Home, se sveglia e iPhone parlano lingue diverse.
Compare un errore numerico -83902 insormontabile che non lascia proseguire l’installazione né offre soluzioni.
Se la sveglia è in italiano, Google Home e l’iPhone che lo ospita deve essere in italiano e così via.
Sono cose che non vanno più di moda nella confusione dei like e dei reel, dei leoni di tastiera, delle vaccate sul popolo di Internet e però succedono: la British Library ha digitalizzato l’opera omnia di Geoffrey Chaucer, producendo nel processo oltre venticinquemila immagini ad altissima risoluzione di tutti i suoi lavori.
È una delle cose per cui è nata Internet: ospitare, condividere e diffondere la conoscenza.
Chaucer è noto soprattutto per i racconti di Canterbury mentre, un po’ come Dante in Italia per capirci, ha scritto molto altro ed è stato un pilastro della letteratura inglese del suo tempo, un po’ come Dante in Italia.
Nessun retrocomputing supera in ingegno e impegno quanto fa la NASA per tenere in vita il più a lungo possibile l’attività scientifica a bordo delle sonde Voyager.
Il problema si può rappresentare come due computer con quarantasei anni di vita alle spalle e possibilità ridotte di controllo dello hardware, trovandosi essi a oltre venti miliardi di chilometri dalla Terra.
Bisogna contenere il consumo energetico al minimo perché il plutonio a bordo ha una durata finita.
Dove sono finiti gli smanettoni che non si fermano davanti a nulla, inseguono la conoscenza, non si accontentano delle versioni ufficiali…?
Possibile che nessuno si sia accorto come in Ventura e Sonoma la app Safari risieda in un Cryptex, una immagine disco sicura caricata all’avvio, e parte unicamente se lanciata dal disco di boot?
Battute a parte, The Eclectic Light Company sta guadagnandosi rapidamente il trono di re degli smanettoni. Il dettaglio tecnico che si trova sul sito rispetto a macOS è eccellente, chiaro e largamente introvabile altrove.
Sono solidale con Ben Evans per tutte le ragioni che adduce al suo addio a X-una-volta-Twitter. Neanche bisogna essere sagaci osservatori: il mezzo ha perso affidabilità tecnica, ha perso pubblico, le funzioni di autenticazione a pagamento sono malfatte, lo hate speech è più libero di prima, il proprietario ha un approccio urticante, si è concesso dichiarazioni poco assennate eccetera.
Non lascio X per ora, tuttavia. Ne faccio una questione di utilizzo: mi è stato prezioso per seguire la pandemia e ora mi è prezioso per seguire la guerra.