Ora finalmente capisco che cosa intendono gli androidiani quando dicono che i loro apparecchi costano meno e fanno le stesse cose.
Sono stato sprovveduto nel pensare che valesse la pena spendere centinaia di euro per un watch, quando in autogrill puoi trovarne un equivalente perfetto per diciannove virgola novantanove euro.
Gli aggiornamenti in agosto del blog potrebbero essere irregolari o infrequenti.
Parlavamo di catastrofismo viziato dall’impossibilità di traguardare la propria analisi oltre la normale aspettativa di vita e in un certo senso costretto a posizionare temporalmente le catastrofi troppo vicine a noi.
Giovanni Sartori è stato un insigne politologo e sociologo, campi nei quali ha lasciato un’impronta importante e autorevole.
Ha ottenuto riconoscimenti a pioggia; nondimeno, ha voluto trascorrere gli ultimi anni della sua vita come editorialista del Corriere della Sera, dove spesso e volentieri scriveva dell’imminente rischio da sovrappopolazione.
I negazionisti costano tempo, fatica e stress; gente impermeabile ai fatti che si rifugia per inadeguatezza in una realtà parallela.
Oggi ho capito che paghiamo un altro debito e in misura maggiore del percepito: i catastrofisti. E ho capito perché.
Qualsiasi catastrofista ragiona entro un arco temporale massimo paragonabile alla vita umana.
Purtroppo passare da persona o organizzazione responsabile che lancia un allarme a catastrofista nocivo è semplice: diramare previsioni sbagliate.
Mi trovo in un’auto che abilita CarPlay solo se iPhone è collegato via cavo.
Uso l’iPhone in questione per lanciare Prompt e aprire un collegamento SSH con un Mac remoto.
Aperta la connessione, inizio a scrivere il percorso di un file e uso il tasto tabulatore per l’autocompletamento, come è prassi comune in Unix.
Premo Tab e il Terminale non autocompleta. In compenso, sullo schermo di CarPlay compare la parola Advertisement.
…E faceva caldo al punto che, nella zona normalmemte destinata alla ricarica dei device, gli apparecchi suddetti non volevano caricarsi, con tanto di avviso, in attesa di una riduzione della temperatura.
Ovvio e naturale che succeda, però su tutti gli apparecchi insieme dovevo ancora vederlo.
Lo abbiamo usato come pretesto per introdurre un purificatore d’aria Purifier Cool AutoReact di Dyson. Intercetta le partcelle sospese, fornisce una analisi della qualità dell’aria e abbassa di qualcosina la temperatura.
Dopo una estate sufficientemente sudata posso solo concordare con la ricerca della Florida Atlantic University sullo sporco presente sui cinturini degli orologi e l’efficacia dei mezzi di pulizia. Nel mio caso, il cinturino di pelle di watch ha vero bisogno di una ripulita. Sporco, naturalmente, significa carica batterica.
Come ha notato John Gruber, nello studio ci sono quattordici occorrenze di apple e, in tutti e quattordici i casi, si parla di apple cider vinegar, aceto di sidro di mele, come metodo di pulizia.
Nuove frontiere dei contenuti online: uno stagista sotto sostanze psicotrope ha scritto per la sezione Microsoft Travel di MSN.com una guida ai luoghi turistici da visitare in Canada e vi ha aggiunto, venisse appetito, la Food Bank: la sede dell’organizzazione canadese che aiuta i bisognosi incapacitati a mettere un piatto caldo a tavola.
Mi sono sbagliato: sopra ho scritto stagista mentre la dizione giusta è intelligemza artificiale.
Quella che cambierà tutto e porterà la prossima rivoluzione, tanto è vero che Microsoft ha fatto i salti mortali per integrarla alla velocità della luce in Bing.
Nuove tecnologie e nuovi concetti hanno bisogno magari di messe a punto e aggiustamenti, che contrariamente al gusto corrente possono richiedere anni, ripensamenti, aggiustamenti di rotta. Il punto è quanto la realizzazione finale concreta di una nuova tecnologia coincida con le promesse iniziali. Se la distanza è eclatante, possono sorgere dubbi seri sull’opportunità di adottarla.
Nel frattempo, la nuova tecnologia può portare a pasticci, come farebbe qualche adolescente alle prese con il procedere verso l’età adulta mentre le sue facoltà cognitive sono ancora in via di raffinamento e gli tsunami ormonali ottundono il pensiero razionale.
La municipalità di New York ha messo al bando TikTok sui suoi apparecchi.
Il quotidiano più noto di New York ha proibito alle sedicenti intelligenze artificiali di usare il suo contenuto a scopo di addestramento.
La questione è una e centrale, il valore e il rispetto dei dati altrui. Quello che fanno i social è noto ma non abbastanza; quello che fanno i modelli linguistici è uno scandalo che aspetta di esplodere, non tanto per quello che avviene, ma per come.
È infine arrivato il perfetto antidoto alla sensazione di superiorità che proviamo nel momento in cui Mac singhiozza un attimo o fa girare la rotella per un secondo in più. Potevano anche scriverlo un po’ meglio, cose così. Chi meglio di noi per giudicare l’efficienza di un sistema operativo?
Il nome dell’antidoto è You Are the OS e l’antidoto è un gioco da browser nel quale, invece che controllare il traffico aereo, amministrare una rete ferroviaria o costruire una città, siamo… il sistema operativo.