Normalità: un sito di informazioni su World of Warcraft pubblica la notizia del debutto di un nuovo personaggio, Glorbo.
La nuova normalità: il sito di informazioni è una creatura automatica, generata da una delle odierne intelligenze artificiali, come amano definirle i loro creatori. Il software fruga in giro per la rete e pubblica mitragliate di news in quantità e a costi completamente inarrivabili per un umano.
Il prezzo del progresso, si dirà.
Nei giorni passati si è accennato a questioni di tipografia e uso di Word; motivo per riprendere un argomento che altrimenti avrei cestinato senza troppi pensieri, l’arrivo di un nuovo font preimpostato per i documenti Office dopo quindici anni di regno di Calibri.
John Gruber, che ha il pallino tipografico più sviluppato del mio, ha approfondito l’analisi a partire da una domanda: come mai cambiare font, se Calibri è valido e ancora più visto che Calibri è valido?
Fino a ieri possedevo un giudizio unificante per le app di parcheggio: sòle, in romanesco.
Certo non sono l’utente ideale. Non ci penso, non mi preparo, penso ingenuamente che tutto si risolverà, poi mi trovo in una zona dove non ho altro modo, perché non ho moneta, perché tutto è ancora chiuso, perché ho fretta, perché provo sempre una app.
Allora scarico la app, pensando che mi risolva il problema. Una voleva l’acconto via carta di credito e va bene, solo che prometteva l’attivazione del servizio entro ventiquattro ore.
Modifico le trasmissioni (niente si interrompe, mai) perché Kevin Mitnick ha trovato l’Accesso Finale ed è stato una persona con cui ho parlato e condiviso degli spazi, due volte.
La prima volta era giovane, fresco di grandi imprese e di accanimento giudiziario nei suoi confronti. Pensava svelto e aveva il dono penso innato di governare le piccole conversazioni: anche in un ambito convegnistico di domande e risposte da pubblico neutro e abbondantemente smaliziato, portava comunque il dialogo dove gli interessava, o forse semplicemente lo divertiva portarlo.
Sarà ricordato come il giorno in cui non avevo altre possibilità e me la sono cavata trascinando testo selezionato da BBEdit in AirDrop per mandarlo su iPad.
Obiettivo raggiunto, con effetti collaterali. Il testo è arrivato come tale su iPad (dentro Runestone). Però:
era moltiplicato per tre o per quattro (c’erano più snippet di testo e non ho capito bene); conteneva codici di controllo numerici che forse erano RTF, forse Unicode; ho copiato uno degli snippet, solo una parte di testo, e l’ho incollata in WordPress (sigh); ogni carattere si è rivelato affiancato da un carattere spurio Unicode.
Pare che migliaia di scrittori abbiamo deciso di chiedere alle aziende produttrici di modelli linguistici di smettere di usare le loro opere senza permesso o senza compenso.
Si tratta in effetti di uno dei nodi della questione più sottovalutati.
Il problema che vedo io è che nella lista compaiono anche autori di primo piano, come Margaret Atwood e Jonathan Franzen.
Già abbiamo sistemi con problemi di qualità dell‘output. Se la OpenAI della situazione decide di aggirare il problema con la rinuncia all’uso degli autori che scrivono bene, avremo di bassa qualità anche l’input.
C’è conflitto, certo, tra i grandi temi e le nostre piccole vite. È plausibile che i rivolgimenti tra le multinazionali dell’open source di cui raccontavo ieri abbiano realmente una qualche propagazione che arriva a toccare il nostro quotidiano?
Senza scomodare teorie del caos, farfalle e uragani vari, sono convinto di sì e, anzi, che nel nostro digitale sia ancora più vero che in molte altre attività umane.
Perché rotolo a valle in basso, giù, per infiniti gradini e arrivo all’annuncio di un nuovo sito dove poter giocare online a Freeciv con il browser.
Favolista immortale Fedro a narrare non so quante migliaia di anni fa del lupo che presso un torrente sbranava l’agnello, colpevole di sporcare la sua acqua pur trovandosi a valle del lupo stesso.
Se invece di dire a valle adoperiamo downstream, eccoci proiettati nel grande fiume Linux a seguire una vicenda che a nessun chatbot avrebbe mai potuto venire in mente, da quanto è surreale.
Prima di tutto ringrazio Italo per aver anticipato sul canale Telegram di LibreItalia (iscriviti!
La secondogenita, cinque anni, ha deciso improvvisamente di fare la doccia da sola. In quanto prima assoluta, un genitore è rimasto fuori dal box doccia per fornire eventuale supporto o attendere pazientemente di asciugarla.
Dentro la doccia, la ragazza ha cominciato a cantare.
watch e registratore vocale hanno raccolto una memoria tenera e incantevole.
watch mi si è ripagato una volta in più.
Douglas Hofstadter mi ha dato buca perché non è più interessato alla materia e preferisce godersi gli anni che ha ancora a disposizione, spero numerosi. Tuttavia, capisco bene che se lo tirano in mezzo come descrive in Gödel, Escher, Bach e AI su The Atlantic, possa desiderare di esprimersi pubblicamente fuori dalle scelte di vita.
Succede che un lettore di Gödel, Escher, Bach dia in pasto a GPT-4 il libro e chieda al software di impersonare Hoftstadter e scrivere in sua vece i motivi per i quali ha deciso di scrivere GEB.