È tornata alla ribalta in modo importante per la mia quotidianità di ieri la Plain Person’s Guide to Plain Text Social Science di Kieran Healy, cui avevo accennato. Per questo motivo:
Si può svolgere lavoro produttivo, aggiornabile e riproducibile con ogni tipo di configurazione software. Questa è la ragione principale per la quale non vado in giro a incoraggiare chicchessia a convertirsi all’uso delle applicazioni che uso io. […] Così questa esposizione non è orientata a convincere alcuno che esista Una Vera Via all’organizzazione delle cose.
Le esperienze personali contano fino a un certo punto. Il campo di gioco è talmente vasto che parlare di vicende vissute da milioni di persone in funzione di quello che è successo a te è semplicemente ridicolo. Ergo, meglio non parlarne.
Ho esperienza personale di visite in Apple Store, a volte per qualcosa di buono – come un nuovo acquisto – e a volte per qualcosa di meno buono, come un guasto o un problema altrimenti irrisolvibile.
Come ripromesso, ho dato un po’ di spazio alla riscoperta di Fluid Concepts and Creative Analogies. Pagina 35, al paragrafo Intelligenza generale contro conoscenza esperta:
Una cosa che mi disturbava era comprendere che avevo fatto del mio meglio per infilare nel mio programmino quanta più sofisticazione matematica potevo mentre, riflettendoci, la sofisticazione matematica non mi interessava, al contrario dell’intelligenza del programma. Se a quei tempi fosse esistito il termine, avrei potuto affermare di essere stato risucchiato nella trappola dei sistemi esperti: l’idea che la chiave dell’intera intelligenza sia semplicemente conoscenza, conoscenza e ancora più conoscenza.
Sono piuttosto attento a tenere in carica gli apparati sulla scrivania. Con Apple Pencil è un po’ diverso perché tuttora non fa veramente parte del mio flusso di lavoro e non è uno strumento che senta di voler utilizzare.
Così è successo che me la sia dimenticata per giorni sulla scrivania suddetta, anche perché non c’è l’idea del connettore; si carica se aderisce magneticamente al fianco destro di iPad. Anche quando non sono in viaggio con iPad, spesso sono in giro per casa; vedo la Pencil attaccata, la stacco perché non mi serve e poi non la riattacco.
Un segreto di Pulcinella di chi si interessa ai libri, per lavoro o per diletto o per entrambi, è l’esistenza di una cartella condivisa su Dropbox contenente un gran numero di libri piratati. Immagino anche che esistano più cartelle, di cui ignoro l’esistenza.
Dico piratati e non rubati o illegali con intenzione; sono rubati e sono anche per lo più illegali, ma il punto è che sono piratati.
Significa che in forma di ebook sono sballati, mancanti di qualche pezzo, con i Css fuori posto.
Ho letto sovente descrizioni del basket come poesia in movimento e, da cestista di lungo corso, devo dire che certe evoluzioni nell’NBA si avvicinano alla congiunzione tra artistico e atletico.
Il baseball mi dà invece sensazioni del tutto diverse. È una metafora della vita, di come siamo soli di fronte al mondo ma possiamo affrontarlo meglio se ci coordiniamo. Ci ho giocato solo due anni, ma posso dire che il baseball insegna a vincere la paura, concentrarsi, credere in sé e anche a mettersi anima e corpo al servizio degli altri.
I tempi lo esigono: provo a rispolverare la lettura di Fluid Concepts and Creative Analogies, il libro di Douglas Hofstadter dedicato al suo lavoro pluridecennale sulle scienze cognitive, termine che ha adottato dopo avere visto la confusione che si era creata attorno a intelligenza artificiale.
Si parla di quarant’anni fa ed ecco che sembra oggi.
Due cose che non ricordavo: la prima, gli ultimi anni di ricerca da parte del Fluid Analogies Research Group (i FARGonauti) si sono svolti in Italia, presso l’ Istituto di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trento.
Ringrazio giovanni68 per avere portato la mia attenzione sul tema della creazione di equazioni nelle app di produttività.
Da moltissimo tempo non ci davo un’occhiata ed effettivamente le cose sono cambiate tantissimo da come le me ricordavo.
Pages ha un inseritore che, per cose semplici, trovo splendido: in pratica basta scrivere l’equazione e ci pensa lui. Per fare cose complicate serve conoscere la quantità necessaria di MathML o LaTeX e l’editor non aiuta particolarmente la stesura di sintassi complicata.
Alla radio parla la deejay, che si descrive persona proiettata verso il futuro. Racconta al compagno di microfono di avere provato la nuova sensazionale novità dell’intelligenza artificiale. Dice, ho parlato con Joe Biden. Incredibile, dice, non ci potevo credere.
D’altronde, le fa eco il compagno di microfono, se parli con Shakespeare e lui ti risponde a tono vuol dire che siamo davanti a un grande cambiamento.
Radio a copertura nazionale, orario di pausa caffè, milioni di persone in ascolto, delle quali – a dispetto di quello che avviene nella nostra bolla – la gran parte al massimo aveva una vaga idea della situazione.
Dimmi che sei tecnoumanista con un lato nerd perverso senza dirmi che sei tecnoumanista con un lato nerd perverso.
Lungo tratto autostradale essenzialmente rettilineo, poco traffico, velocità costante. La app Mappe in funzione su iPhone accompagna il tragitto con uno scorrimento regolare, uguale a sé stesso.
Conosco il tratto autostradale a memoria, l’avrò percorso più di cento volte. La noia è totale.
Guardo lo schermo per un attimo. Sopra la rappresentazione dell’autostrada si vede il cartiglio verde con la sigla dell’autostrada stessa (tipo A99) in bianco.