All’inizio fa un po’ male
Ritorno sulla faccenda degli aggiornamenti subdoli e/o coatti a Windows 10 perché ci sono novità. Questo l’annuncio ufficiale (tradotto) di Microsoft:
Ritorno sulla faccenda degli aggiornamenti subdoli e/o coatti a Windows 10 perché ci sono novità. Questo l’annuncio ufficiale (tradotto) di Microsoft:
Note interessanti da MacSparky, che ha messo alla prova la beta di watchOS 3 su watch.
Un buon momento per apprezzare la tecnologia Apple: quando escono le notizie sulle nuove funzioni di accessibilità, in questo caso per iOS 10. Si tratta sempre e comunque di funzioni che tornano utili a una minoranza ma richiedono uno sforzo di programmazione pari a quello di tutto il resto del sistema. in altre parole, una perdita totale in termini di costi e benefici per l’azienda. Eppure, per quella minoranza, sono estremamente preziose.
Ricevo e pubblico da Stefano, che ringrazio. Sono sempre molto curioso di notizie sull’interazione personale con hardware e software.
Il mondo è bello perché è vario: riferisce Bbc che si possono trovare trecentomila svalvolati disposti a firmare una petizione a favore nel mantenimento del jack audio su iPhone 7, scarsamente consapevoli dei fatti che nessuno sa veramente come sia fatto un iPhone 7 e, ove anche iPhone 7 eliminasse il jack, la petizione poteva magari essere utile un paio di anni fa, al momento della progettazione, e non certo a pochi mesi dalla produzione di massa, quando qualsiasi modifica di questa portata è del tutto impossibile a meno di comportare ritardi epocali.
Il vino dell’oste è chiaramente il più buono, tuttavia anche all’autopromozione ci dovrebbe essere un limite: se Microsoft sostiene che il suo browser Edge consuma meno batteria degli altri, questo dovrebbe risultare vero. O almeno quasi vero. Invece, ecco saltare fuori Opera dopo pochissimo a smentire e dichiarare consumi energetici più giudiziosi di quelli di Edge. La polemica è proseguita e ciò poco interessa, perché si tratta di test sempre piuttosto lontani dagli schermi di utilizzo dell’utente tipico e, per quanta differenza faccia il consumo di un browser rispetto a un altro, vedo la cosa poco decisiva nel mondo reale.
Devo ammettere che non sono ancora pronto e, specialmente per l’alternarsi di approfondimenti e leggerezza cui ero abituato, sento la mancanza di una recensione di macOS firmata John Siracusa. Nonostante questo, per completezza e dettaglio posso solo raccomandare la lunga copertura della Developer Preview di Sierra allestita da Ars Technica. Ora come ora è la lettura più completa ed equilibrata possibile sul tema. Ottantaquattro paragrafi sono molti e dimostrano come ci sia da dire utilmente su Sierra.
Ritorno sul frusto tema Apple si dimentica dei professionisti per via di un interessante articolo di Horace Dediu sullo stato dell’ecosistema Apple. Una serie di grafici riassume l’andamento dei ricavi dei servizi come vendita di musica, app, libri eccetera. Si nota che le Pro Apps rappresentano una fonte di ricavo minima rispetto al totale. La cosa più interessante è che in termini assoluti questi ricavi sono piuttosto costanti negli anni. C’è stato un certo incremento attorno al 2010-2011 (presumibilmente quando Apple, secondo molti, si preparava ad abbandonare Mac per pensare solo a iPhone e iPad) e recentemente una flessione… che porta i valori ai livelli del 2006-2007, quando iPhone e iPad non c’erano e, sempre secondo il meme, i professionisti non venivano trascurati.
Quando, un numero oramai discreto di anni fa, cadde il blocco sovietico e si dissolse l’Unione omonima, tra mille immagini e video e commenti mi colpì uno striscione di manifestanti: Settant’anni di marcia verso il nulla.
Quando si vede un articolo con un accenno di originalità, nella povertà generale dei contenuti che si vede fuori da Facebook (al cui interno è peggio), pare di respirare una boccata di ossigeno. Il titolo è watch è solo un segnaposto e la tesi è interessante. Perfino l’ambientazione, che suggerisce l’utilità di un apparecchio che consenta di tenere le mani libere. Ho sempre sostenuto che la ragione d’essere di watch è lasciare iPhone in tasca e il concetto non è dissimile.