Sono sicuro che c’è un nesso tra le due notizie che seguono.
La prima è che in Apple
non esiste più la posizione di Product Manager of Automation Technologies.
La seconda è che in occasione della Hour of Code, manifestazione americana che promuove l’insegnamento generalizzato della programmazione a partire dalle scuola primaria,
verranno tenute lezioni gratuite di Swift Playgrounds negli Apple Store.
La mia posizione è assolutamente e totalmente allineata a
quella di Sal Soghoian, l’ultimo a ricoprire la carica. Se fossi capace e competente come lui e fossi stato al suo posto, avrei scritto esattamente le stesse cose (o ci avrei provato).
Ars Technica ha messo insieme una straordinaria recensione dei nuovi
MacBook Pro.
Direi che una attenta lettura è necessaria per chiunque voglia parlare dell’argomento con cognizione di causa. Il livello è altissimo, come dettaglio tecnico e come vista di insieme. Se gli sforzi editoriali su Internet si muovessero in questa direzione invece che tendere alla spazzatura a basso costo, il mondo sarebbe migliore e non solo quello Mac.
Segnalo in particolare che nella recensione si spiega perché Apple ha usato le schede grafiche che ha scelto, questione che è normalmente un po’ complicata da dirimere. Premesso – lo dice Ars – che mai Apple ha inserito schede grafiche di altissime prestazioni nei suoi portatili e non lo ha fatto questa volta come non lo ha fatto neanche nelle precedenti, c’è un problema di DisplayPort che deve ancora arrivare alla sua prossima versione e non può garantire una certa banda passante.
Ci voleva una testata irriverente e velenosa come Huffpost per pubblicare un articolo intitolato
Un’occhiata al nuovo MacBook Pro da parte di un professionista. Specie se l’incipit è questo:
Da quando Apple ha presentato la nuova linea di MacBook Pro, metà di quello che leggo arriva da “professionisti” che mi dicono come i nuovi Mac non siano affatto Pro, non siano Pro abbastanza e non siano il giusto tipo di Pro. Quante persone hanno veramente messo le mani su questi apparecchi? Poche. Ho usato il nuovo MacBook Pro 15” (con Touch Bar) per l’ultima settimana lavorandoci veramente ed ecco la mia opinione “professionale”.
Mi è sfuggito il ventunesimo compleanno di
FreeCiv, un bellissimo gioco libero di strategia a tema storia-del-mondo di cui si è già variamente parlato e purtroppo sono sempre a
dire la stessa cosa: per quanto sia possibile praticarlo in modo efficace nel browser, sarebbe indicato avere una versione Mac scaricabile.
L’ultima immagine disco compatibile Mac riguarda invece la versione 2.1.9, mentre la migliore versione stabile è oggi la 2.5.3.
Non credo che si tratti di difficoltà tecniche insormontabili; più di assenza di sviluppatori interessati al compito e coinvolti nel progetto.
Vista l’esperienza di Jonathan Zdziarski che ha fatto
l’elenco dei programmi che si riescono a lanciare in sedici gigabyte di memoria su MacBook Pro, e la promessa di provare a replicare l’esperienza sui miei otto gigabyte di MacBook Pro, eccomi qui.
Ho prima di tutto perlustrato le cartelle di lancio di daemon e programmi vari, nonché gli elenchi di startup. Niente di che, un po’ di pulizia spicciola da qualche cosina vecchia, buon pretesto per spolverare.
Scrivevo che nel trimestre di Natale 2013 Apple
si era messa in tasca l’87,4 percento dei profitti globali del mercato dei computer da tasca.
Ora pare che nel trimestre estivo 2016 questa cifra
sia diventata il 103,6 percento.
Non è che tutti gli altri perdano denaro; quasi tutti. Samsung, nonostante
esplosioni e problemi vari, è ancora profittevole. Ma questo significa unicamente che tutti gli altri perdono ancora più denaro.
Sarà che Apple strangola i concorrenti come è buona abitudine di Microsoft, schiacciandoli con la forza del monopolio? Improbabile: gli iPhone venduti nel trimestre sono il 13,2 percento del totale. Per ogni iPhone ci sono quasi altri sette telefoni venduti. Spazio ce n’è.
Ripresa dello schermo televisivo inviatami da lorescuba, con vista del settore tecnico del rugby italiano. Non il migliore al mondo, ma membro del club.

Sempre lorescuba segnala un’altra immagine, stavolta dei commentatori di
Italia-Nuova Zelanda,
pubblicata dal quotidiano Rovigo Oggi.
Già che si parla di immagini riprese dallo schermo televisivo, questa arriva dal notiziario di Rtl, la più ascoltata o una delle più ascoltate radio italiane.
Oggi Steve Ballmer si diverte. È un miliardario
proprietario di una squadra di basket professionistico che lavora a un sacco di progetti che gli piacciono.
Ieri fu amministratore delegato di Microsoft e viene giustamente ricordato per la
risata con cui accompagnò l’arrivo di iPhone, un telefono che nessuno avrebbe comprato in azienda perché non aveva la tastiera. Oltre che per avere
sabotato, comprato a prezzo di svendita e distrutto il ramo di affari cellulare di Nokia e avere definito Linux, sineddoche per il software libero,
cancro della proprietà intelletuale.
Parliamone con serenità: Jonathan Zdziarski mostra che con un MacBook Pro da sedici gigabyte di Ram
si può fare un numero impressionante di cose. Sono uno sprecone di aggettivi, ma stavolta ci sta tutto. Cito dal suo post l’elenco di quello che ha acceso senza che il computer iniziasse a paginare e spostare dati dalla Ram al disco Ssd. A me fa impressione.
- VMware Fusion: tre macchine virtuali in funzione (Windows 10, macOS Sierra, Debian Linux)
- Adobe Photoshop CC: quattro foto da trentasei megapixel multilivello, da oltre un giga ciascuna
- Adobe InDesign CC: un progetto fotografico di ventidue pagine
- Adobe Bridge CC: navigazione di una cartella con 307 immagini per 163 gigabyte totali
- DxO Optics Pro: modifica di una cartella di immagini
- Xcode: cinque progetti in Objective-C, tutti puliti e con un build nuovo di zecca
- Microsoft PowerPoint: una presentazione
- Microsoft Word: quindici capitoli, un file ciascuno, del mio ultimo libro
- Microsoft Excel: un workbook
- MachOView: analisi del binario di un daemon
- Mozilla FireFox: quattro siti differenti in una finestra a testa
- Safari: undici siti differenti in una finestra cadauno
- Anteprima: tre libri in Pdf, di cui uno molto pieno di grafica
- Hopper Disassembler: analisi in corso di un file binario
- WireShark: acquisizione in corso di dati di rete
- IDA Pro 64-bit: analisi di un binario Intel a 64 bit
- Apple Mail: vista di quattro caselle
- Tweetbot: lettura delle menzioni
- iBooks: visualizzazione di un libro
- Skype: collegato e inattivo
- Terminale: una manciata di sessioni inattive
- iTunes
- Little Flocker
- Little Snitch
- OverSight
- Finder
- Messaggi
- FaceTime
- Calendario
- Contatti
- Foto
- Veracrypt
- Monitoraggio Attività
- Path Finder
- Console
- Probabilmente molto altro di cui non mi sono reso conto
Oversight potrebbe significare varie cose; per il resto, conosco tutti i programmi menzionati e onestamente, nel complesso, la mascella tende a cadere. Anche perché lo spazio per chiudere qualcosa, dovesse servire Ram, sembra essere abbondante.
La foto è di una amica di Sasha, che gli ha spedito una immagine della sua tavoletta. Sì, quella è la batteria.
Però, rispetto a un iPad, vuoi mettere il risparmio?
