L’acquisizione di Yahoo! da parte di Verizon ricorda in qualche aspetto ciò che accadde in Italia quando Virgilio (l’azienda che lo ha sempre prodotto) fu acquisito da Seat Pagine Gialle, poi da Telecom Italia e poi
da Libero.it.
La differenza è che i proprietari di Virgilio fecero un affarone e invece per Yahoo è una svendita rinunciataria.
Vale la pena di ricordare che Yahoo! firmò un patto con il diavolo qualche anno fa, rinunciando all’ulteriore sviluppo del proprio motore di ricerca per
farselo fornire da Bing di Microsoft.
Le notizie che segnano veramente il cammino del’umanità rimangono spesso escluse dai telegiornali. Il 30 luglio la giapponese Funai
produrrà l’ultima partita di videoregistratori della sua storia.
Opensource.com ha lanciato un
referendum su vi ed emacs anacronistico solo fino a un certo punto.
Certo, con le interfacce e i sistemi attuali, nel 99 percento dei casi è più conveniente optare per un programma bene integrato e con una efficace interfaccia grafica. Su Mac potrebbe significare
BBEdit,
Sublime Text,
Atom.
Però confrontare
vi ed
emacs è pesare diversi approcci alla produttività abituale, quella talmente familiare che è diventata automatica, e anche considerare l’esistenza di computer diversi da quelli convenzionali. Un senso quindi si trova. Per dire, su iPad
avere vi è banale;
avere emacs comporta vincoli da sopportare come la presenza obbligatoria di una tastiera fisica.
Dopo avere parlato delle
letture arretrate mi rendo conto di averne trascurata una compiuta:
What Happened to Advertising? What Would Gossage Do? dell’amico
Massimo Moruzzi.
Segui il denaro. Spesso è la chiave per dipanare un intrigo, dirimere un dubbio, risolvere un problema, perfezionare un’indagine.
Può essere anche un metro di giudizio. Se per esempio mi dicono che negli ultimi tre mesi gli scaricamenti di app Android sono stati il doppio di quelli di iOS, ma
gli sviluppatori su iOS hanno incassato il doppio di quelli Android, un’idea me la faccio. Di quanto valgano certe app, di che valore effettivo abbiano gli ecosistemi.
Sono estremamente insofferente ai dress code. Da decenni non metto una cravatta e già l’idea della camicia mi infastidisce. La indosso, ma la sopporto e niente più.
Da decenni si ironizza, non completamente a torto, sul ruolo del computer come solutore di problemi che prima del suo arrivo non c’era bisogno di porsi.
In un certo senso,
ResearchKit compie definitivamente il paradosso: prima della sua esistenza, non era possibile condurre certi test medici con grandi numeri di pazienti e con una raccolta di dati capillare. O almeno, era molto più difficile e costoso e molti evitavano di porsi il problema, o lo affrontavano su scala più piccola (e meno utile).
Il mio fabbisogno di posta elettronica certificata, da gennaio 2016 a oggi, ammonta a due messaggi inviati e zero ricevuti. Ecco perché la mia posta elettronica certificata è la più economica e spartana che ho trovato. Mi interessa che le mail partano e arrivino, tutto il resto è secondario. Due cose, però, non ho capito.
Gianluca invia questo piccolo (due metri e mezzo abbondanti) capolavoro dalla stazione ferroviaria di Bologna.
Una volta le Ferrovie dello Stato avevano come motto Fiducia e Sicurezza.
Mai molto credibile, devo dire. Con queste cose si va verso Facciamo Senso.

[Per chi preferisce sistemi più a misura di persona c’è un
libro in preparazione, che sarà più di un libro. Sono gli ultimi giorni per
farlo nascere davvero con passaparola e sostegno concreto.]
Ho avuto accesso alla beta di Avadon 3: The Warborn e per accordo di riservatezza posso dire unicamente che esiste.