Ars Technica ha dedicato buon spazio e attenzione alla beta di macOS Sierra e il suo
lungo articolo è la cosa da leggere in questo momento per chiarirsi le idee.
Giusto due paragrafi verso la fine:
Quando Mac OS X (come veniva chiamato) è passato a un ciclo di pubblicazione annuale, è come se Apple avesse faticato un poco a definire il giusto campo di azione per ciascuna nuova edizione. Lion, il primo della serie e il primo a mutuare un numero significativo di funzioni da iOS, in retrospettiva sembrava una versione finita a metà di Mountain Lion; Mavericks ha eliminato parte degli scheumorfismi delle edizioni precedenti ma ha raggiunto il passo di iOS solo un anno dopo, con Yosemite.
Non c’è estate senza roguelike. L’anno scorso però mi sono dimenticato di citare
FireTail, che presenta più di un livello di originalità, dalla pianta esagonale al tema manicheo – fuoco contro ghiaccio – che funziona benissimo nel gioco e nella grafica.
Si scarica tranquillamente per Mac e disgraziatamente lo stesso non si può dire per la maggioranza dei prodotti dell’annuale concorso Seven-Day Rogue-like o
7DRL, nel quale i programmatori in gara devono appunto scodellare un (buon) gioco in tema nel giro di sette giorni. Non è banale.
Ci sono i pregiudizi, tipo che i Mac non hanno più la qualità di una volta, oppure che un PC fa tutto quello che può fare un Mac e costa meno.
Ricevo, e con gratitudine pubblico, da Fabio. Da grassetto a grassetto.
Ho provato a prenotare un volo dal sito Alitalia, ma al momento di selezionare il volo di ritorno l’operazione non era più possibile, perché non c’erano posti disponibili.
Chiamato il call center per verificare la disponibilità di posti (tutti disponibili), ho successivamente chiamato l’apposito servizio per segnalare il malfunzionamento. L’operatore telefonico mi ha detto che la funzionalità è garantita solo con Chrome, mentre con Safari “potrebbero” generarsi delle anomalie. Incalzato sul fatto che, a fronte di una procedura standard, le anomalie non possono essere random e, nello specifico, si ripetono costantemente, la risposta è stata che il sito permette le prenotazioni solo con Chrome e per tale ragione installare tale browser su tutti i computer dell’azienda.
Ho scoperto che
djay Pro di Algoriddim ha vinto quest’anno un Apple Design Award. E che djay per iPad
ha vinto un Apple Design Award nel 2011.
Tecnicamente non è la stessa applicazione, ma di fatto è la stessa base di codice o poco ci manca. Penso, attendendo smentita, che nessun’altra base di codice abbia vinto due volte un premio Apple Design.
Il quale premio è arrivato quest’anno in virtù delle funzioni di accessibilità inserite nel programma, che permettono anche a un non vedente di lavorare come un deejay professionista.
Si legge che Twitter
ha perso smalto ultimamente e la sua crescita è un po’ troppo lenta per i professionisti dell’analisi.
Posso dire due cose: la prima, che non sorprenderà nessuno, è la farraginosità dei suoi meccanismi (una foto ti costa x caratteri, puoi attaccare un punto finale a uno hashtag ma non a un username eccetera).
La seconda è che sono in spiaggia a sbrigare lavoro con iPad e, parola, sta andando meravigliosamente. Poi, in un impeto di vanità, faccio per cambiare la foto del mio profilo e non posso.
Non posso dubitare dell’auterevolezza di Ars Technica anche se la pagina relativa eBay non esiste più; devo quindi dare per vero che Richard Garriott abbia
venduto all’asta quadri contenenti il suo sangue, allo scopo di raccogliere fondi per finanziare il suo gioco di ruolo
Shroud of the Avatar.
Torniamo un momento su
Microsoft che tarocca i risultati del suo browser Edge e Asus e Msi che passano ai recensori unità non corrispondenti alle specifiche vendute.
Huawei ha pubblicato una pagina sul suo computer da tasca P9 con una foto bellissima… scattata con una macchina professionale dal costo dieci volte superiore.
I furbetti non hanno scritto esplicitamente (e falsamente) che la foto era stata scattata con il loro apparecchio; l’hanno messa semplicemente lì a lasciare che suggestionasse il visitatore.
Ci sono voluti anni e anni di evidenza perché BlackBerry si decidesse alfine a [mandare in pensione BlackBerry Classic[(http://blogs.blackberry.com/2016/07/change-is-only-natural-a-classic-model-makes-way/).
Opportuno ricordare i due ex coamministratori delegati di BlackBerry che condividono il maggior merito per l’impresa,
Jim Balsillie e Mike Lazaridis. Questo è Balsillie, novembre 2007:
Per quanto iPhone sia grazioso, offre una vera sfida ai suoi utilizzatori. Provate a digitare un indirizzo web su uno schermo touch di iPhone, è una vera sfida. Non si può vedere ciò che si digita.
Lidia oggi ha detto ancora bastoncini, nella sua prima frase costruita su un avverbio anziché su un verbo.
Il suo successo evolutivo – non individuale, si parla di cuccioli di uomo in senso generale – sta nel fatto che impara a una velocità sbalorditiva. Due anni fa non era ancora venuta al mondo e sta già maneggiando il linguaggio. Per di più i suoi progressi aumenteranno su base molto più che lineare. E nel contempo la sua struttura corporea produce a pieno ritmo mattoni da costruzione e crescita.